Durante queste lunghe giornate di quarantena tutti noi abbiamo sperimentato l’assenza di quello che è un elemento fondamentale della nostra umanità: la socialità. Non di meno, come giovani e cittadini di Parma, non possiamo che riconoscere una certa pregressa abitudine a questa situazione. Nel corso degli ultimi anni la nostra città è andata lentamente spegnendosi. I bar hanno chiuso e le strade si sono svuotate.
Quartieri interi, come l’Oltretorrente, hanno perso la loro vocazione storica alla “Movida”. L’amministrazione di questa città, a suon di ordinanze anti-bivacco e pro-decoro, ha contribuito consistentemente a questa situazione. Nella quasi totalità delle strade di Parma è, infatti, diventato illegale consumare bevande e/o sostare all’aperto durante le ore serali. Eccezione è fatta per le strade vetrina: via Farini, Borgo G. Tommasini. Il risultato di queste politiche sono stati gli aumenti di episodi di degrado e insicurezza, perché, come ben sappiamo, il più efficace presidio di sicurezza non è una volante ma una strada piena di gente.
Molti esercenti , titolari di Bar, hanno lamentato per anni questa situazione, senza ricevere alcun ascolto.
L’amministrazione Pizzarotti resta chiusa in sé stessa, continuando a promuovere un modello di cultura e svago legato solo al realizzarsi di grandi, costosi e sporadici eventi, che il Comune non manca mai di finanziare lautamente.
Noi proponiamo un modello di socialità diverso, simile a quello che autonomamente abbiamo realizzato dentro al nostro circolo. Un modello di socialità che, totalmente indipendente dal profitto, sia diffuso e partecipato in tutte le strade e i quartieri della città. Quando l’emergenza Covid-19 sarà finita, avremo tutti molta voglia di riabbracciarci e stare insieme.
Il nostro augurio è che, aspettando quel momento, si possa riflettere su Parma e sulla socialità che vogliamo, perché un giorno torni ad essere possibile vivere le strade, tutti insieme.