Rappresentanti di tutti i paesi, unitevi!
Ma cosa è poi la rappresentanza?
Nelle scuole è periodo di liste, presentazioni, programmi, giri per le classi, elezioni. E noi, come circolo giovanile, non possiamo che guardare con interesse e fiducia a questo periodo dell’anno.
Non possiamo neanche evitare di interrogarci su cosa abbia significato e significhi per noi la rappresentanza nelle scuole, su quali siano i compiti e le responsabilità in capo agli studenti scelti dai loro compagni quali loro portavoce.
Non possiamo, certamente, abbandonare la speranza che le stesse domande siano sorte a chi si è buttato in prima linea in questa ardua prova, con il sincero obbiettivo di spendere una parte del proprio tempo a beneficio dei suoi coetanei.
Possiamo, invece, provare a raccontare di qualche esperienza passata, a suggerire qualche riflessione prêt-à-porter, a azzardare qualche timida raccomandazione.
Ecco ciò che possiamo dire è di non aver paura di essere qualcosa di più di un organizzatore di cene di classe o assemblee, di avere voglia di farsi carico della difesa dei diritti dei propri compagni, di approfittare di questa investitura per rendersi e rendere consapevoli di essere, in quanto corpo studentesco, depositari di un grande potenziale distruttivo e rigenerativo.
Possiamo mettervi in guardia, perché troverete sì appoggi e sostegno, ma anche indifferenza e delegittimazioni e sarete chiamati a fronteggiarli, non per voi, ma per la popolazione che rappresentate.
Possiamo invitarvi a pensare che la scuola è quello spazio in cui lo studente dovrebbe acquisire non solo abilità e nozioni, ma anche, e soprattutto, libertà e senso critico. È quel luogo da cui dovrebbero nascere le opportunità di progresso scientifico e sociale del futuro più prossimo. È quell’istituzione che dovrebbe formare cittadini e garantire così la coesione di una comunità.
La rappresentanza è qualcosa di importante. Lotte su lotte sono state combattute per permettere agli studenti di avere uno spazio negli organi che deliberano sulla loro formazione e sulle loro opportunità.
Ma non solo.
La rappresentanza è qualcosa che esce dai confini della scuola e si riversa nelle strade della città. Il coordinamento fra studenti fornisce un megafono con cui sfidare le amministrazioni pubbliche: la partecipazione e il coinvolgimento fissano la forza della voce, la preparazione e i contenuti generano l’attenzione della cittadinanza, la volontà e la determinazione aprono le porte di un cambiamento reale.
Mostrare in sé la figura di altri.
Questo significa essere rappresentanti.
E, allora, il nostro migliore augurio a chi ambisce a questo ruolo, con la speranza di vedervi, quest’anno, entusiasti, battaglieri, esigenti e uniti, perché, ancora una volta, ogni città prende forma dal deserto a cui si oppone.
Rocco Guevara
Quasi economista per sbaglio.
Mi piace vendermi come parente del Ché.
Scrivo soprattutto di cose brutte e noiose nella speranza che un giorno diventino belle e interessanti.